Venerdí 23 novembre Sciopero dei Medici. Le stime hanno dato circa 90% di adesione e blocco di circa 120.000 medici e dirigenti con stop a 40.000 interventi, con ovvia garanzia delle urgenze. La notizia é passata alquanto in sordina tra i media e quotidiani nazionali, a nostro avviso, anche se non altrettanto tra media e quotidiani in Sanitá.
I Sindacati tutti si sono mossi e sono stati ricevuti dal Ministro Grillo. Incontro anche tra Giulia Grillo e il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia che al termine dell’incontro ha detto : “gli spiragli si sono aperti e molto probabilmente qualche novità in Legge di Bilancio potrebbe esserci”.
In un’intervista esclusiva Giulia Grillo ha annunciato: “L’incontro di oggi è stato importantissimo perché io sono assolutamente con loro in questo sciopero perché ritengo che questo sia uno strumento fondamentale per portare avanti le istanze dei diritti dei lavoratori di una classe medica e dei professionisti sanitari che negli anni è sempre stata meno considerata dai Governi che si sono succeduti. Adesso c’è un governo attentissimo. Abbiamo fatto dei passi avanti sulla questione del contratto che renderemo noti nelle prossime settimane e c’è la seria convinzione di poter accogliere le istanze che i sindacati hanno portato oggi. Credo che questo sia un risultato, che appena sarà comunicato, sarà forse la prima volta, dopo anni, in cui potremo dare una risposta concreta, in occasione dei 40 anni del SSN, per rilanciare la sanità pubblica che aiuta i più deboli e che garantisce il diritto alle cure come previsto dalla costituzione”.
Sono previste altre manifestazioni e giornate di Sciopero a dicembre, hanno dichiarato i Sindacati che hanno puntualizzato in una loro Conferenza Stampa: “Le risorse sono insufficienti e servono nuove assunzioni e per questo bisogna sbloccare il tetto di spesa. Anche perché il problema è l’imbuto delle specializzazioni. Servono nuove borse almeno altre 2000 rispetto alle 900 in più messe in Manovra. Non possiamo accettare che il finanziamento sia così scarso. E soprattutto diciamo no alla concorrenza tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Le Regioni hanno avuto le risorse e non accettiamo passi indietro anche perché serve qualcuno che si assuma la responsabilità di come finanziare ciò che è scritto nelle leggi”.
In effetti un recente rapporto OCSE dá al nostro Paese una stima tra le piú basse in Europa per spese e investimenti in Sanitá.
Intanto inizierà questo martedì a Firenze il tredicesimo Forum Risk Management in Sanità dove si parlerà di Finanziamento dei LEA e sostenibilità del SSN. Il tema caldo del momento verrà affrontato e discusso da molti direttori generali. Tra questi ci sará un nostro vecchio amico, Fulvio Moirano, Direttore Generale ATS Sardegna e ex Presidente AGENAS che ha dichiarato: “la grande sfida consisterá nel dare maggiore efficienza al sistema senza ridurre i servizi che devono rispondere ai nuovi obiettivi di qualità.”
Questo nostro Governo ha creato delle attese e acceso sfide che non sappiamo se saranno onorate. Anche la Ministra Grillo ha promesso risorse aggiuntive. D’altro canto la richiesta cresce vuoi perché cresce la vita media dei cittadini e sono in aumento le patologie croniche a maggior grado di complessitá e quindi piú costose vuoi perché aumenta il potenziale tecnologico e lievitano i costi delle procedure. In un sistema universalistico come il nostro, tra i pochi al mondo a garantire prestazioni a chiunque, probabilmente bisognerá partire proprio dal rapporto OCSE e investire maggiormente in Sanitá, ma anche, come sostiene Moirano, rendendo piú efficiente il sistema e quindi allocando meglio le risorse.
Alla fine la parola d’ordine non puó che essere l’appropriatezza della cura. E allora iniziamo a chiarire bene sopratutto chi deve essere chiamato a curare. Per quanto riguarda le malattie vascolari (che non sono poche) il chirurgo vascolare endovascolare italiano ha le carte in regola per soddisfare questa parola d’ordine, offrendo competenza, buon senso, linee guida e protocolli condivisi, ma sopratutto onesta’ e continuitá di cura.
Ma tutto questo le Istituzioni lo sanno?